I social stanno esplodendo, i contenuti inneggianti la guerra, i video violenti stanno facendo il giro del mondo digitale in meno di 24 ore. Su Tik Tok i video che mostrano la devastazione di Hamas e quella di Israele hanno miliardi di visualizzazioni. L’hashtag #Palestine, solo su Tik Tok ha 27.8 miliardi di visualizzazioni mentre quello #Israel conta 23 miliardi di views. Cosa sta accadendo?
L’era idealistica dei social media X e Meta che una volta aspiravano a diventare piattaforme di riferimento per informazioni affidabili in tempo reale, è ora finita. L’engagement, il coinvolgimento generato da post, video stanno facendo probabilmente gola alle piattaforme che guadagnano dalle visualizzazioni perchè gli utenti, permanendo per più tempo all’interno dei social, possono essere colpiti dalle pubblicità. Più visibilità significa insomma più utili per le piattaforme.
Ha senso bloccare anche le fake news? Per le piattaforme, può essere utile fino ad un certo punto bloccare l’avanzata delle fake news e dei contenuti violenti. I filtri, e l’Intelligenza Artificiale inoltre non riescono in questi minuti a bloccare tutto.
Ma se fossero proprio le società a non voler bloccare tutto?. Il commissario UE Thierry Breton ha inviato una lettera urgente a Elon Musk e l’ha postata online su X: “…A seguito degli attacchi terroristici compiuti da Hamas contro Israele, abbiamo indicazioni che la vostra piattaforma viene utilizzata per diffondere contenuti illegali e disinformazione nell’UE.” “… La esorto a garantire una risposta tempestiva, accurata e completa a questa richiesta entro le prossime 24 ore.” “…Ti ricordo che a seguito dell’apertura di un’eventuale indagine e dell’accertamento di non conformità, potranno essere irrogate sanzioni.”
Thierry Breton ha fatto sapere di essersi già iscritto al social concorrente di X, Bluesky. Musk non ha risposto personalmente anche se potrebbe farlo tra poche ore.
La guerra corre su X e Meta. Cosa sta accadendo nel mondo digitale violento per Hamas ed Israele?
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