Gli italiani nel 2021 hanno speso oltre 64 miliardi di euro sull’e-commerce. I dati arrivano dall’ultimo studio della Casaleggio Associati che ha stimato una crescita del 33% rispetto l’anno precedente (2020). Nonostante il boom l’Italia risulta comunque oltre la ventesima posizione nella classifica del fatturato per cliente annuo per beni di consumo venduti online. Si parla di una spesa media di circa 1.608 euro annui secondo il rapporto della Casaleggio. Le prime tre posizioni mondiali vengono rappresentate da Hong Kong (oltre 3.000 dollari di spesa), Usa (3.100 dollari circa) e Corea del Sud (2.900 circa).
Secondo il report il 67% degli utenti Italiani ha acquistato online da siti esteri e praticamente la totalità ha acquistato tramite marketplace: il 95% su Amazon, il 46% su eBay (in discesa dal 52% dell’anno precedente) e il 45% su Zalando. Lo scontrino medio dei siti ecommerce italiani è di 134,9 euro con forti differenze tra settori. L’Editoria è il settore con scontrini più limitati (39 euro) mentre l’Arredamento ha lo scontrino medio più elevato (214 euro). In media un sito di e-commerce italiano prevede per il 2022 di crescere del 34,7% in termini di fatturato. A stimare una maggiore crescita è il comparto del Turismo (+60%) e il comparto Salute e Bellezza (+49%). A seguire si prevede cresceranno di più Alimentare (+37%), Moda (+36%), Casa-Ufficio e Arredamento (+31%), Elettronica di consumo (+28%), Centri commerciali online (+10%) e infine, con una crescita più contenuta, Tempo libero (+7%) ed Editoria (+2%).
A livello nazionale, il 69% degli utenti acquistano su siti proprietari, il 17,8% da Marketplace e il 2,4% dai Social Media.
A livello mondiale il social shopping ha raggiunto un valore di 315 miliardi di dollari nel 2021. Dati che continueranno a crescere.