Gli avatar Meta adotteranno il distanziamento sociale. La decisione da parte del numero uno Zuckerberg è irrevocabile.
Non è colpa della pandemia ma di uno “stupro virtuale” su Horizon Worlds.
Nina Jane Patel, ricercatrice statunitense della società Kabuni che per lavoro stava testando il gioco, è stata vittima di un abuso virtuale. Il suo avatar è stato accerchiato da un altro gruppo di avatar. Prima sono volate parole grosse da parte di alcuni maschi, poi secondo la ricostruzione della donna, l’avatar femminile ha subito gravi molestie.
Il caso ha di fatto aperto il tema della sicurezza. Servirà una polizia virtuale dentro il Metaverso?
Altri casi che stanno facendo riflettere e discutere sono stati segnalati recentemente tra le righe del Wall Street Journal. Sono diversi i giovani e gli adulti che hanno chiesto l’intervento dei medici perchè, mentre stavano giocando dentro la realtà virtuale (indossando i visori) hanno picchiato duramente suppellettili presenti in casa, muri. Risultato? contusioni anche gravi, lividi, tagli sul corpo “reale”.